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«Lo capisci che non ce la fa più?». Mi sforzo di mantenere un tono dolce, persuasivo. «Ossignore, quante storie. Ce l’hai un po’ d’acqua, un pezzetto di pane, no?». Certo, tanto lei piagnucola con me, con te non osa. Suo padre. Quello che bisogna sempre fare poche storie, e “che rottura i bimbetti!”
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Ogni volta che uscivo con mamma era la stessa storia. Avevo dieci anni e non mi fregava niente di fare conversazione col panettiere, col macellaio, con la sua ex compagna di scuola che aveva la rosticceria in piazza, dove neanche se c’entravi il sabato trovavi coda.
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Marnie disegna un cuore grande e rosso, si volta indietro per guardare il viso di sua madre, sprofondata nella poltrona a fissare uno sconosciuto orizzonte nel vuoto. Qui c’era l’albero di Natale, ma ora non lo vedo. Era molto alto e lo definirei scintillante pur se con garbo. Le luci erano disposte con gusto, i festoni si accordavano al colore delle campanelle dorate. Non mi …