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Ci sono le mattine che sanno di lavanda. Altre sanno di granite al mare. Alcune sono fredde che senti le ossa e quasi potresti contarle, altre calde come il respiro di tua madre sulla fronte.
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In un vocabolario, alla voce “trasloco”, la definizione dovrebbe essere: non importa quanto sarai attento e scrupoloso nell’inscatolare gli oggetti di casa. Qualcosa perderai sempre, è inevitabile. È la vita che va avanti.
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Il treno sta per passare. Lisa è lì da mezz’ora perché non ama arrivare tardi agli appuntamenti e non le piace fare le cose di corsa.
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Aveva scelto un tubino rosso per quella sera. Nelle occasioni in cui lo indossava le facevano un mucchio di complimenti. Gli altri. Amici, colleghi. Per Luigi Emma era invisibile.
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Una casa che svetta sopra un cucuzzolo e permette uno sguardo sul mare. Una casa solitaria, benedetta fra agrumeti ed olivi centenari. Adornata da una veste, verde d’inverno, rossa e arancio d’estate.
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Maria si alzava ogni giorno sempre alla stessa ora, che fosse inverno o estate, caldo o freddo, sempre alla stessa ora, alle 7:30 di ogni giorno. Tranne i giorni delle piccole pause, le ferie o la malattia, Natale o Pasqua.