Sulla guerra #1

Stefano Corradini

L’orso delle Alpi era stanco di sentire fischiare i proiettili dei cacciatori. Colpivano i tronchi degli abeti e facevano schizzare schegge di pietra in tutte le direzioni. Il boato dei fucili disperdeva stormi di uccelli. Qualcuno moriva durante quelle sortite. Tutti animali. Mai nessuno vide il corpo di un uomo ferito. 

L’orso scese dalle Alpi e cercò riparo negli Appennini. Per la strada incontrò un paio di amici: una volpe dal pelo fulvo e un cinghialotto sdentato. Li mangiò uno dopo l’altro, perché il viaggio era stato lungo e faticoso. Ben presto i colpi di fucile arrivarono anche lì.  

Scese ancora fino ad arrivare ai monti della Sila, ma l’eco dei fucili era più frenetico di un picchio che scava il nido. 

Si tuffò in mare e il pelo bagnato lo fece inabissare. Da laggiù sentì il fischio di uomini che ripescavano altri uomini. Li vide piovere verso il fondo mentre si aggrappavano all’acqua. Nessuno sparò dentro il mare. 

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